Il patto europeo sul grano: la Turchia è la chiave
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Il patto europeo sul grano: la Turchia è la chiave

bandiera turchia

Per i leader europei il patto sul grano è prioritario e accettano il ruolo della Turchia.

Germania, Francia e Italia sono d’accordo sul considerare prioritario un patto sul grano. La situazione è grave e potrebbe generarsi una catastrofe, come ha sottolineato il premier Draghi. Putin dopo essersi opposto con i leader europei ha aperto al presidente turco la possibilità di trovare un compromesso. Il presidente russo vuole che sia la Turchia a gestire il grano ucraino e scortarlo fuori.

L’Ue si è detta disposta ad accettare questa opzione che sia Ankara a fornire gli sminatori per liberare il porto di Odessa e scortare fuori i carichi di grano e cereali ucraini. La richiesta di Putin è chiara: non vuole nel Mar Nero navi occidentali perché teme che possano cogliere l’occasione per portare all’Ucraina altre armi.

A Bruxelles si è discussa anche la possibilità che vi sia una risoluzione delle Nazioni Unite per fare da scudo alla missione navale nel Mar Nero. Ma questo dovrebbe avere l’ok del consiglio di sicurezza, ovvero anche della Russia. Per Draghi però l’intervento dell’Onu potrebbe causare ritardi e rallentare l’operazione e causare catastrofi alimentari.

bandiera turchia
bandiera turchia
Leggi anche
Corte Costituzionale: il figlio assume il cognome di entrambi i genitori

La mediazione turca piace sia a Putin che a Ue

La mediazione della Turchia in questa crisi piace sia a Putin, che si fida certamente molto più di Ankara che dei paesi europei, sia all’Europa. La Turchia fa parte della Nato quindi se vi fossero incidenti scatterebbero tutti gli altri paesi dell’Alleanza, ma non è Unione europea. Gioca in questo caso un ruolo da mediatore più neutrale che dà garanzie sia all’Ue sia a Putin che a Kiev.

Mario Draghi, inoltre, ha sottolineato che la Marina Italiana può dare il suo contributo per le operazioni di sminamento, una delle pratiche in cui il nostro paese è esperto. Intanto, Bruxelles continua a cercare rotte alternative per far uscire il grano dai porti ucraini. Una via percorribile è via terra attraverso la Polonia, un’altra va per fiume attraverso il Danubio e poi fino al porto romeno di Costanza, e via treno tramite la Bielorussia. Logisticamente sembra che quella che attraversa la Bielorussia sia la migliore ma resta il problema che il paese è alleato di Putin e la questione richiederebbe un negoziato non facile con Lukashenko.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 1 Giugno 2022 9:53

Corte Costituzionale: il figlio assume il cognome di entrambi i genitori

nl pixel